Ogni minuto nel mondo viene acquistato 1 milione di bottiglie di acqua in plastica. Un dato che le stime calcolano destinato a crescere del 20% con effetti pesantissimi sull’ambiente: secondo i dati del Pacific Institute, sono stati 2,5 i milioni di tonnellate di CO2 immessi in atmosfera a causa dell’acqua in bottiglia solamente nel 2006 (in riferimento al mercato americano), con 3 tonnellate di anidride carbonica emessa per ogni tonnellata di pet prodotta per contenerla.
Tre sono gli ambiti di impatto ambientale legati all’acqua in bottiglia:
Produzione: solamente in Italia sono stati 14 miliardi i litri di acqua imbottigliati nel 2016 (erano stati 12 miliardi nel 2010), di cui oltre il 90% destinato al nostro Paese e circa il 95% imbottigliato in contenitori di plastica. La produzione di plastica costituisce il 6% del consumo globale di petrolio (dati del dossier di Legambiente e Altroconsumo “Acqua in bottiglia 2018”).
Trasporto: l’80% delle bottiglie imbottigliate in Italia viene trasportata su gomma fuori dalla Regione di imbottigliamento. Tra produzione e asporto, il consumo pro-capite di acqua in bottiglia in Italia “costa” quindi circa 1 milione 165 mila tonnellate di CO2 (elaborazione dati Arpal).
Smaltimento: è bene ricordare che mediamente a livello mondiale solamente il 15% della plastica usata viene riciclata, mentre il 60% è quella che finisce in discarica o dispersa nell’ambiente (il restante 25% finisce negli inceneritori).
Essere “GREEN” significa non inquinare e non sprecare.
Essere “GREEN” significa essere intelligenti, creando un depuratore che non raffresca l’acqua perché oltre a consumare molta elettricità avrebbe anche dimensioni notevoli, scalderebbe l’ambiente e sarebbe rumoroso.
Essere “GREEN” significa produrre un depuratore che non gasa l’acqua per non aumentare l’anidride carbonica nell’ambiente. Il Gasatore d’acqua con bombola di co2 ve lo omaggiamo noi.
Uno studio condotto l’anno scorso dal Censis ha evidenziato che il 90% degli Italiani beve l’acqua dalla bottiglia di plastica, preferendola a quella del rubinetto. Ma perché bere acqua dalle bottiglie di plastica è una pratica da scoraggiare?
Ingestione di sostanze pericolose
Il 90% dei campioni analizzati è risultato contaminato da: aldeidi, monomeri, antimonio, e persino della formaldeide, responsabili del caratteristico “sapore di plastica” che si sperimenta occasionalmente bevendo l’acqua in bottiglia. Il rilascio di queste sostanze è quasi sempre dovuto alle condizioni di stoccaggio e trasporto dell’acqua e alla sua esposizione al sole.
L’acqua minerale è un business e una moda
L’acqua in bottiglia costa circa 1.000 volte più di quella del rubinetto. Molte aziende, inoltre, millantano “effetti miracolosi” del prodotto, dovuti a benefici poco chiari, dettati dalla moda del momento.
La sicurezza microbiologica dell’acqua in bottiglia diminuisce dal momento dell’apertura
Dal momento in cui una bottiglia d’acqua viene aperta sono numerose le occasioni di contatto con germi e batteri, che la plastica trattiene facilmente e più del vetro.
Danno ambientale
Il WWF ha stimato che nel Mar Mediterraneo finiscono 33 mila bottiglie di plastica al minuto. La legislazione europea sta cambiando, prefiggendosi sempre più l’obiettivo di incrementare l’uso dell’acqua di rubinetto: a recente direttiva europea che ha sancito l’obbligo degli Stati membri di riciclare al 90%, ed entro il 2025, tutte le bottiglie in plastica per bevande.
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